A poche ore dalla scadnza della proroga per l’invio di progetti e idee di impresa partecipanti alla Creative Business Cup Italia 2016, riprendiamo il nostro viaggio alla scoperta dei partner di questa edizione.
Andiamo in Puglia a conoscere il Distretto Produttivo Puglia Creativa, punto di riferimento per start-up, professionisti e imprese culturali pugliesi che vogliono avviare una politica di alleanze progettuali e un confronto professionale.
Conosciamo meglio il team di DPPC attraverso le loro risposte alle nostre domande.
1. In che modo la vostra organizzazione supporta le industrie culturali e creative?
La mission del Distretto Produttivo è raccordare le politiche regionali per il sostegno alle imprese culturali e creative del nostro territorio con i fabbisogni espressi e gli obiettivi di rafforzamento e consolidamento delle imprese. Gli ambiti d’attività principali sono quelli di innovazione, internazionalizzazione e formazione.
Promuove, inoltre, attività di ricerca e sviluppo, realizzazione di banche dati concernenti l’offerta e la domanda di prodotti e servizi coerenti con quanto previsto dai propri scopi; definire e promuovere modelli organizzativi di business di filiera di tipo innovativo; promuovere progetti finalizzati allo sviluppo del core business delle imprese aderenti all’Associazione, soprattutto con finalità d’internazionalizzazione dell’intero Distretto.
2. Che valore può avere una competizione come la Creative Business Cup per le imprese creative Italiane?
Come detto, uno degli ambiti di attività del Distretto è l’internazionalizzazione: Creative Business Cup è un’occasione importante per farsi conoscere nello scenario internazionale, elevando il proprio grado di consapevolezza e favorendo il processo di innovazione dell’economia tradizionale attraverso soluzioni provenienti dall’ecosistema creativo.
3. Tenendo conto che i criteri di selezione della competizione sono originalità, creatività, scalabilità, impatto sociale delle proposte, cosa suggerireste a chi sta partecipando alla CBC Italia 2016?
Alcune parole chiave: innovazione (di tecniche, stili, linguaggi) o qualificazione della produzione (sia in senso tradizionale, sia in senso contemporaneo) volta a migliorare il “posizionamento sul mercato” dell’organizzazione. Ma anche innovazione dei processi e degli strumenti di produzione e il loro rinnovamento tanto artistico quanto organizzativo, anche nell’ottica dell’accessibilità (dei contenuti, dei prodotti, dei servizi e della comunicazione).