Narrate_winner

Narrate‘ è l’idea business vincitrice della Creative Business Cup Italia 2015, edizione dedicata alla creatività applicata al FOOD.

Lo abbiamo comunicato giorni fa sui nostri canali social e la notizia ha già fatto il giro del mondo delle startup legate alla CBC. L’idea di business è nata da un team di sviluppo alquanto variegato che si è costituito in srl il 10 giugno 2015, facendo nascere Narrafood, l’impresa che rappresenterà l’Italia alla competition di Copenaghen dal 17 al 19 novembre prossimi.
Come sempre ci piace far raccontare l’idea di business ai diretti protagonisti, quindi proponiamo di seguito una breve ma intensa intervista che abbiamo sottoposto al team di Narrate’ questo weekend; nonostante il caldo torrido, l’entusiamo non manca nel racconto della loro storia. Complimenti ancora a Narrate’ per la creatività, l’entusiamo e la tenacia con cui stanno vincendo le loro sfide

1. Una bustina di tè con un libricino. In pratica cosa avete prodotto?

In pratica abbiamo ideato un tè narrante: Narrate’.

Si tratta di un prodotto di food design inedito, composto da una teabag collegata a un libretto, la cui durata di lettura corrisponde esattamente al tempo d’infusione. Abbiamo cioè liquefatto la cultura visto che, per dirla alla Baumann, una società liquida avrà bisogno di cultura liquida. Noi per cultura liquida intendiamo un modo nuovo per accedere ai contenuti culturali che cambi il paradigma attuale dove sono i fruitori ad andare verso la cultura. Ci piacerebbe vivere in un mondo dove la cultura va verso le persone, proponendo modalità creative e di intrattenimento ‘alto’ che ne facilitino l’accesso e la comprensione. Questo è quello che proponiamo di fare con Narrate’.

2. Quindi all’ interno del libretto c’è una lettura?

Esatto, c’è un testo ma non solo. Prevediamo anche l’impiego di contenuti diversi: fotografie, fumetti e, perché no, l’interazione col digitale attraverso i qrcode o l’nfc, sconfinando quindi nella multimedialità. In ogni caso, al di là della tipologia del contenuto impiegato, esso coinciderà sempre col tempo d’infusione, che è il vero punto forte del prodotto: rendere l’intrattenimento culturale un ingrediente, parte del processo di preparazione e consumo di un alimento.

3. Che tipo di racconti ci sono?

Per iniziare abbiamo realizzato Narrate’ MILANO e Narrate’ EXPO. Il primo racconta in 5 min l’anima, la personalità, il mood di Milano. Un racconto inedito, sorprendente e divertente dello scrittore milanese Stefano D’Andrea (che è anche un socio). La miscela che racconta Milano è invece composta da tè nero, cannella e Zafferano (l’ingrediente più conosciuto della cucina meneghina). Il secondo invece è un racconto di Expo, tratto dal libro #expottimisti di Giacomo Biraghi, dove abbiamo provato a raccontare con la semplicità propria del bere un bicchiere d’acqua (calda), la complessità di un evento del genere. La miscela è stata ottenuta selezionando almeno un ingrediente per continente, così da rendere universale anche l’infusione. Ovviamente questi sono i primi soggetti di un’ampia serie di progetti editoriali che abbiamo già in cantiere e che andranno dai food souvenir (dove racconteremo le più importanti città del mondo attraverso il sapere e il sapore: una sorta di nuova, essenziale e sinestetica Lonely Planet), al corporate storytelling (attraverso i quali si potranno raccontare i valori di un brand o di un evento), passando per i cultural speaker (veri e propri assaggi, sorsi di cultura, ottenuti estrapolando brani brevi, di senso compiuto, dai classici della letteratura mondiale. Ma anche brevi biografie intitolate “Un Tè con…” dove chiunque potrà prendere un tè con Picasso, Gandhi, Gino Strada, ecc… proponendo una modalità succinta e informale per conoscere grandi personalità da vicino).

4. Da dove venite e dove pensate di arrivare? Raccontateci la Vs storia e le Vs visioni imprenditoriali.

Il nostro è un Tea’m piuttosto eterogeneo che si è formato strada facendo. Arturo, salernitano doc ma trapiantato in un paesino della provincia bergamasca, si occupa di sicurezza alimentare (titolare di una società che si chiama Food&Consulting); Stefano, milanesissimo, è uno scrittore e gestisce uno dei blog e pagina fb (attraverso la quale l’ho conosciuto) tra le più belle di Milano: Umani a Milano. Poi c’è l’anima amministrativa che è Antonio, dalla Basilicata ma milanese da decenni, il commercialista, che mi ha accompagnato in alcune delle mie più folli imprese. Recente l’ingresso di Patrizia, grossetana bella e verace, esperta di social e web che ha partorito il nostro sito ed è la testimonial femminile di Narrate’ (oltre che preziosa tuttofare). Vorrei citare anche Massimo, valente avvocato milanese, che ci ha aiutato nella fase preliminare gestendo il work for equity con il quale abbiamo impostato la nostra collaborazione ed Elena, giovanissima dipendente dell’ambasciata ucraina a Pechino, che ci ha permesso di ottimizzare i rapporti con i fornitori ucraini. Infine ci sono io, l’ideatore di Narrate’ e CEO di Narrafood srl. Grossetano, architetto, oramai trapiantato a Milano da quasi vent’anni, mi definisco un rule breaker: un vero e proprio rompitore di schemi (e non solo, mi sa). L’ambizione alta, altissima, è quella di provare a rendere il mondo un posto migliore attraverso il consolidamento di nuovi, efficaci, modelli di fruizione culturale: creativi, ibridi e liquidi. La nostra visione imprenditoriale è semplice: diffondere Narrate’ nel mondo per creare nuove modalità di lettura e intrattenimento culturale collegando gli alimenti ai territori (food souvenir); alle persone (cultural speaker); alle aziende (corporate storytelling). I valori a cui ci ispiriamo sono bellezza, bontà e guadagno.

5. A che punto siete con lo sviluppo della start-up?

Il 10 giugno scorso siamo diventati una Srl: Narrafood. I prossimi passi saranno relativi al market test che partirà tra breve a Milano, presso quattro location d’eccezione che abbiamo selezionato con cura: RED – Feltrinelli di p.zza Gae Aulenti; Touring Club Italiano di Corso Italia, Cafè Scala di via Santa Margherita e Open in viale Montenero. Questo ci consentirà di perfezionare il posizionamento e verificare l’effettivo gradimento del pubblico. Parallelamente stiamo lavorando a  rendere sostenibile, soprattutto finanziariamente, il nostro sviluppo. Puntiamo cioè a raggiungere le risorse necessarie per far partire contemporaneamente la produzione di più progetti editoriali, così da diversificare l’offerta e soddisfare le diverse tipologie di consumer. Infine ci stiamo muovendo per stringere alleanze e partnership con imprese che potrebbero rivelarsi strategicamente utili sia nell’ottimizzare la produzione che nel rendere la distribuzione diffusa e capillare.

6. Come pensate di sfruttare la visibilità internazionale della Creative Business Cup 2015?

Premesso che purtroppo in Italia non si legge molto e si consuma poco tè, verrebbe da dire che non siamo proprio nel posto giusto dove far nascere Narratè. Siamo invece convinti che, almeno per la nascita vada benissimo l’Italia, perché Narratè ne è l’espressione, in termini di creatività e cultura. Semmai per lo sviluppo e la crescita ci rivolgeremo al resto del mondo (dove il tè è la bevanda più bevuta dopo l’acqua). Per cui sicuramente siamo interessati a raggiungere tutti quei paesi consumatori di Tè e cultura così come i loro turisti. Poi, per fortuna, molti di questi sono tra i milioni di visitatori che ogni anno arrivano in Italia e che potrebbero gradire prendere “Un Tè con Leonardo da Vinci” o comprare un Food souvenir culturale della città di Milano, Roma o Venezia da portare via come ricordo/regalo. Avere l’opportunità di presentare Narrate’ a un panel internazionale di giornalisti e investitori, ci semplificherà la strada velocizzando il processo di internazionalizzazione. Anche per questo vorremmo esprimervi la nostra più profonda gratitudine ed è un grande onore essere stati scelti per rappresentare l’Italia a Copenaghen. Grazie!

 

Per conoscere meglio il mondo di Narrate’ e seguirlo nei suoi sviluppo visitate www.narreateworld.com