Partire da Torino con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’innovazione sociale su tutto il territorio nazionale con imprese e idee scalabili e replicabili in tutti gli ambiti culturali: scopriamo cosa fanno e cosa pensano delle industrie culturali e creative i nostri partner di SocialFare®.

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1. In che modo la vostra organizzazione supporta le industrie culturali e creative?

SocialFare®, Centro per l’Innovazione Sociale italiano nato a Torino nel 2013, si pone come catalizzatore e generatore di contenuti e soluzioni di Innovazione Sociale nella città di Torino, in Piemonte e sul territorio nazionale e internazionale. La mission è accompagnare, sviluppare e implementare idee, soluzioni e reti innovative per rispondere alle più importanti sfide sociali.

SocialFare® aggrega una rete ampia di expertise e di partner nazionali ed internazionali per sostenere un approccio di convergence innovation e accelerare conoscenza e imprenditorialità a impatto sociale.

Nel 2015 SocialFare®, con il contributo della rete di partner Rinascimenti Sociali, ha lanciato il primo programma di accelerazione completamente dedicato a imprese a impatto sociale.

SocialFare® supporta le industrie culturali e creative su due livelli:

  • accelerando consapevolezza, conoscenza ed imprenditorialità per sperimentare nuove soluzioni a impatto sociale;
  • interfacciandosi con stakeholder di altro profilo (fondazioni e banche) al fine di avviare un pensiero e una progettualità che operi in un’ottica sistemica per l’implementazione e la strutturazione di misure a sostegno di imprese creative e culturali;
  • supportando le imprese culturali e creative con un’ampia rete di expertise e partner nazionali ed internazionali secondo un modello di convergence innovation.

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2. Che valore può avere una competizione come la Creative Business Cup per le imprese creative Italiane?

Il panorama delle industrie creative è soggetto ad un’innovazione continua e  la sua trasversalità rende molto difficile definire e mappare il perimetro all’interno del quale ci si muove

Per questa ragione, occasioni di networking internazionale come la Creative Business Cup svolgono un ruolo estremamente importante per stimolare il confronto e la competitività tra i partecipanti ma, allo stesso tempo, favorire nuove e proficue collaborazioni. Inoltre, grandi sono le opportunità offerte dal dialogo con una giuria altamente qualificata, rappresentativa dell’eccellenza di ambiti differenti, e che coinvolge tanto i professionisti operanti nei diversi settori che i finanziatori con focus specifico al creative business.

3. Tenendo conto che i criteri di selezione della competizione sono originalità, creatività, scalabilità, impatto sociale delle proposte, cosa suggerireste a chi sta partecipando alla CBC Italia 2016?

Il suggerimento che possiamo dare a chi partecipa alla CBC è sicuramente quello di proporre un progetto che sia anche un modello scalabile e replicabile in altri ambiti culturali. Il progetto di impresa deve saper rispondere ad un bisogno reale emerso da un contesto di riferimento, analizzato coinvolgendo tutti i diversi stakeholder in un approccio co-partecipato che “parte dal basso”  mettendo a valore l’esperienza e le reti di tutti i soggetti coinvolti nel progetto presentato.

La sfida per le imprese creative e culturali è quella di saper combinare originalità, creatività, scalabilità e impatto sociale in un modello che riesca a generare sostenibilità sociale ed economica Per questo, è importante progettare ex-ante, gli indicatori per la misurazione dell’impatto sociale che include anche indicatori rilevanti in termini di sostenibilità economica così che l’impresa culturale possa essere valutata nell’interezza della sua proposta.

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